lunedì 9 gennaio 2012

Rapporti generazionali e "la Casta"

In un articolo su Il Riformista tutto sommato condivisibile in larga parte, Paolo Franchi fa anche la seguente affermazione:

E di quella immediatamente successiva, convinta, nella sua beata ignoranza, che davvero il mondo si dividesse su Berlusconi sì e Berlusconi no, e fossero i dibattiti sulla riforma elettorale, i talk show, le intercettazioni sulle fanciulle di Arcore e le litanie sulla società civile vessata dalla casta a fare la storia. 

 Posso condividere molte delle sue osservazioni, ma sulla società civile vessata dalla casta come di una ossessione ingiustificata credo che Franchi sbagli di grosso, forse perchè si trova lui stesso a far parte della vera "casta", che è una definizione secondo me scorretta, perchè si tratta più oggettivamente di una vera e propria classe sociale in sviluppo. Avevo analizzato questo aspetto, allora un poco provocatoriamente, in un vecchio articolo, che ad oggi mi sembra sempre più coerente con quello che stiamo sperimentando oggettivamente.

E' però possibile, ma al momento mi sembra solo una speranza, che la crisi economica che stiamo attraversando abbia cambiato significativamente le condizioni al contorno, tanto da non dare più per scontato quello che avevo previsto dovesse avvenire. Potrebbe cioè essere possibile che la presa di potere della classe burocratica del controllo e della gestione stia oggi incontrando delle difficoltà maggiori del previsto. In che direzione questa difficoltà porterà ad evolvere la nostra società è ancora presto per capirlo. Una maggiore mobilitazione e consapevolezza sociale del problema potrebbe sicuramente aiutare verso una soluzione più equilibrata per i diversi ceti sociali.

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