martedì 15 maggio 2012

Giornalismo e Stupidaggini, sono davvero indivisibili?

Da Repubblica.it

Un generico articolo che riporta la notizia dell'ennesimo avviso di indagine inviata ad un componente del Governo. Questa volta ad un componente tecnico, il Sottosegratario Zoppini, e per un classico reato del mondo degli esperti in relazioni internazionali, fiscalisti o avvocati che siano: aiuto all'evasione fiscale. Un reato abbastanza difficile da dimostrare, ma facilmente intuibile come realistico.
Ma non è questo che mi importa qui, oltretutto l'Onorevole Zoppini ha dichiarato la sua intenzione di dimettersi dall'incarico governativo per meglio difendersi. E questo va a suo merito.
Il mio problema è invece un altro che con Zoppini e il suo presunto reato non c'entra nulla.
Alla fine dell'articolo, compare la seguente pregnante dichiarazione:

Romano, 47 anni, Zoppini è ritenuto un tecnico di primissimo livello. Come Vittorio Grilli, viceministro dell'Economia, anche Zoppini viene dal prestigioso IIt-Istituto Italiano di Tecnologia, la punta più avanzata della ricerca made in Italy. 

Ora, l'Istituto Italiano di Tecnologia esiste da meno di cinque anni, per cui nessuno che non sia un neolaureato può provenire dallo stesso. Che poi sia  la punta più avanzata della ricerca made in Italy è un'affermazione di totale leccaculaggine, dato che nulla di minimamente importante è ancora uscito da quell'istituto che, seppur basato su argomenti di ricerca di interesse reale, spicca più che altro per la totale mancanza di trasparenza nelle scelte degli argomenti stessi ma sopratutto per la selezione degli istituti esterni beneficiari dei suoi fondi.
Quello che a Grilli e Zoppini può essere dato atto è di aver creato in modo clientelare e senza trasparenza alcuna un istituto iperfinanziato dichiarato di principio un Istituto di Eccellenza, mentre normalmente l'eccellenza si conquista con i risultati ottenuti. Non ho alcun dubbio che i risultati alla fine ci saranno, visti i finanziamenti coinvolti, ma non sono così sicuro che non se ne sarebbero potuti ottenere di più e con meno costi in un modo più democratico.
In ogni caso il giornalista che ha scritto quell'articolo o non ha la più pallida idea di quello su cui ha scritto, o è già stato coinvolto nell'ambiente.

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