sabato 15 febbraio 2014

I Mecha di Napoleone III

In un post precedente, in cui incominciavo una discussione su un fenomeno che si sta sviluppando in questi giorni, e cioè di autori di romanzi, ma anche di saggi, che evitano volutamente di cercare di essere pubblicati attraverso i tradizionali canali delle Case Editrici, e scelgono invece di autopubblicarsi in formato digitale, preoccupandosi personalmente di fare un decente editing, una buona copertina e qualche marketing.
In quel post avevo messo in evidenza la difficoltà che un lettore qualsiasi incontra nel cercare di trovare nella enorme quantità di prodotti di bassissimo livello i pochi degni di essere letti. Avevo anche accennato al fatto che il passaparola può essere utile, anche se vede un grosso limite nell'abitudine di certi gruppi di autori di autoincensarsi a vicenda. Le recensioni da parte di persone che dimostrano la propria indipendenza di giudizio, la capacità di valutare realmente la qualità degli scritti, è in questo caso davvero utile.
Senza pretendere di essere tutte le belle cose che ho detto, ma considerando che mantengo in attività una rubrica di consigli di lettura di romanzi di fantascienza e di fantasy, che compie in questo mese il suo decimo anniversario, credo di poter meritare un minimo di fiducia.
Per questo, e proprio per festeggiare il decennale di attività, ho deciso di consigliare la lettura di un paio di racconti di un autore che volutamente si limita all'autopubblicazione. I costi dei suoi racconti, quando non sono gratuiti, sono estremamente contenuti, il che aiuta al volere perlomeno farsene un'idea.
Quello che voglio consigliarvi di leggere sono due racconti ucronici, di una realtà alternativa, che fanno parte di un progetto più ampio, denominato Risorgimento di Tenebra, che vede la partecipazione di diversi autori e che comporta la riscrittura delle vicende del nostro Risorgimento in versione horror o fantascientifica.
Alessandro Girola è stato il primo degli autopubblicati che mi ha colpito per la sua capacità di scrittura che, seppure ancora bisognosa di qualche aggiustamento, è sufficientemente gradevole e corretta. Questa coppia di racconti, un racconto e un romanzo breve, presentano una storia rivisitata in cui una astronave aliena è costretta all'atterraggio sulla Terra, e il suo equipaggio si divide, per ragioni filosofiche ma anche pratiche, in due parti. La maggior parte di loro appoggia l'impero austroungarico aiutandolo nella sua guerra contro la nascente Germania e contro la Francia e l'Italia. Un gruppo minoritario si trasferisce invece nel giovane Regno d'Italia cercando di potenziarne le capacità belliche. Con più che evidenti richiami alla saga dell'Invasione di Turtledove, e ai vecchi cartoni dei "robottoni" giapponesi, Girola riesce a presentarci una storia che scorre piacevolmente.
Il limite della dimensione narrativa impedisce una completa presentazione della storia alternativa, e anche una completa descrizione dei personaggi. Sarebbe il caso che Girola superasse le ragioni, del tutto ragionevoli, che al momento lo limitano nell'ampiezza della narrazione, ed affrontasse l'impegno di un romanzo completo.
In ogni caso, con tutti i suoi limiti che ho descritto nel mio invito alla lettura, è un autore che si eleva decisamente al di sopra del livello di rumore caotico tipico dell'ambiente, e che quindi credo davvero meriti di essere letto.

venerdì 7 febbraio 2014

Panini Rustici alle Erbe

Dopo cinque anni, praticamente esatti, che avevo fatto dei panini aromatizzati con un trito di salvia e rosmarino, ho provato a rifarli, forte delle tante cose imparate nel frattempo.
I panini sono sempre stati il mio punto debole, perché è risultata una forma che non riuscivo a fare con il risultato che mi aspettavo. Con il tempo ho imparato che il problema consisteva in parte in uno sviluppo del glutine insufficiente, ed in parte in una scarsa qualità della formatura del panino stesso, perché non basta semplicemente dare la forma finale che si vuole all'impasto, dipende anche e fortemente da come lo si gestisce. In questi hanno ho imparato molte cose, che sono state dettagliate nella cronaca delle mie panificazioni sul mio sito. Ultimamente sono riuscito a fare pezzature di panini molto soddisfacenti. Era quindi il momento di provare anche quelli aromatizzati alle erbe, che pongono problemi più forti.
Il risultato è stato molto soddisfacente, anche se ho aumentato il rischio scegliendo di fare dei panini basati sull'uso di una farina di Tipo 2, quindi semintegrale, e cioè la Buratto del Molino Marino.
Devo dire che credo di poter ottenere un risultato ancora migliore con poche variazioni della ricetta, e con una cura maggiore nella formazione dei panini.
L'attuale ricetta, abbondantemente fotografata, si trova sul mio sito
Panini Rustici alle Erbe